Il candore dei Gessi di Giulia Birindelli ospita la parola sul punto di svanire, sul litorale che conduce la voce al suo silenzio.
Una parola che non rompe né sfugge al silenzio perché, in realtà, lo nutre misteriosamente.
Tradurre il silenzio in parole è l’esercizio della poesia più alta: non raggiungere la parola che vorrebbe sterminare il silenzio, ma la parola che lo sa custodire.
All’origine c’è una perdita
è così quando si ama
quando si lascia
andare i nostri figli
ma anche in rapporto
alla propria identità,
come accade al viaggiatore
o all’alba di un nuovo incontro
come avviene alla stessa nascita
o quando parlando
si affida all’altro la nostra parola.
All’origine c’è una perdita
ma se alla fine c’è una mancanza
allora ci sarà un nuovo inizio.
IL CANDORE DEI GESSI DI GIULIA BIRINDELLI OSPITA LA PAROLA SUL PUNTO DI SVANIRE, SUL LITORALE CHE CONDUCE LA VOCE AL SUO SILENZIO.
UNA PAROLA CHE NON ROMPE NÉ SFUGGE AL SILENZIO PERCHÉ, IN REALTÀ, LO NUTRE MISTERIOSAMENTE.
TRADURRE IL SILENZIO IN PAROLE È L’ESERCIZIO DELLA POESIA PIÙ ALTA: NON RAGGIUNGERE LA PAROLA CHE VORREBBE STERMINARE IL SILENZIO, MA LA PAROLA CHE LO SA CUSTODIRE.
Massimo Recalcati
Giulia Birindelli
OPENING SABATO 15 NOVEMBRE
All’origine c’è una perdita
è così quando si ama
quando si lascia
andare i nostri figli
ma anche in rapporto
alla propria identità,
come accade al viaggiatore
o all’alba di un nuovo incontro
come avviene alla stessa nascita
o quando parlando
si affida all’altro la nostra parola.
All’origine c’è una perdita
ma se alla fine c’è una mancanza
allora ci sarà un nuovo inizio.